Ansia da esame

Ansia da esame

L’ansia da esame è caratterizzata dalla paura, timore e terrore, che a volte possono innescare una vero e proprio attacco di panico, di affrontare un’interrogazione o un esame. L’ansia da esame patologica, che può rientrare all’interno di un quadro di Fobia Sociale, diventa tale quando l’idea di dover sostenere un esame è associata (in maniera direttamente proporzionale alla vicinanza, alla difficoltà e all’importanza attribuita alla prova) ad  intensi sintomi di ansia, preoccupazione,  pensieri o immagini “catastrofici” il cui contenuto può, ad esempio, riguardare l’essere bocciati, fare una figuraccia, fare scena muta, avere una crisi di panico, scappare all’ultimo momento, sentirsi falliti, umiliati, difettati o deludere gli altri, significativi che innescano la cosiddetta “ansia anticipatoria“.

Le persone affette da ansia da esame  possono sviluppare tutta una serie di sintomi tra i quali: ansia diffusa, preoccupazione eccessiva per la prova, confusione, tremori,  agitazione, irrequietezza, incapacità a rilassarsi, tachicardia, nausea, vertigini, sintomi fisici vari; nei casi più “gravi” questi sintomi possono sfociare in un vero e proprio attacco di panico situazionale che, oltre all’aggravamento dei sintomi dell’ansia, può innescare la paura di morire, di perdere il controllo di se stessi o di impazzire. Spesso le persone affette da ansia da esame evitano di affrontare la prova poiché temono di non riuscire a sopportarme i sintomi e le conseguenze.
Non di rado le persone cercano di fronteggiare l’ansia da esame patologica facendo ricorso ad ansiolitici che possono tamponare, nell’immediato, lo stato ansioso non incidendo comunque sulle cause psicologiche della paura dell’esame.

Gli adulti e gli adolescenti sono consapevoli che la loro paura è irrazionale o, quanto meno, esagerata ma, nonostante questa “consapevolezza”, non riescono a liberarsene. Paradossalmente, il fatto di essere consapevoli di esagerare il “pericolo” legato all’esame li espone ad ulteriori sofferenze che derivano dalla considerazione di essere diversi dagli altri, di essere più fragili, di essere dei falliti, di non  poter raggiungere traguardi ambiziosi, di deludere gli altri; queste “riflessioni” possono compromettere l’autostima, innescare vissuti di inadeguatezza a cui spesso si accompagnano sentimenti di vergogna,  autosvalutazione  e depressione.
Per queste persone,  la prova daesame non si limita ad una prestazione ma coincide con il valore personale che si attribuiscono; in  sostanza fallire ad un esame significa essere falliti, compromettere la propria vita, deludere  se stessi e gli altri. Il lavoro psicoterapeutico  mette spesso in risalto come,  nella storia di chi soffre di ansia da esame patologica, l’autostima ed il valore personale, cosi come  l’esser degni di amore, sia stato condizionato dalle “prestazioni”, in primus scolastiche, del bambino.
L’ansia da esame crea disagio significativo e compromette la qualità della vita della persona. Spesso la persona rimane danneggiata nel suo percorso scolastico ritardando in maniera significativa la conclusione degli studi oppure può avere un rendimento scolastico al disotto dell’impegno profuso o dalle proprie capacità intellettuali. Nei casi più gravi l’ansia da esame patologica può spingere la persona ad abbandonare gli studi nonostante le rilevanti potenzialità e può anche influire in maniera significativa sulla qualità della vita della persona. Questo deve far riflettere circa l’importanza di un trattamento psicoterapeutico efficace, come si è dimostrata la psicoterapia cognitivo comportamentale,  che possa curare l’ansia da esame patologica.

È possibile riscontrare nella storia di queste persone episodi “sensibilizzanti” che hanno orientato il loro iperinvestimento verso il successo scolastico come mezzo efficace per ottenere ammirazione, amore, approvazione o, al contrario,  evitare umiliazioni o rimproveri. L’ansia da esame è spesso accompagnata da pensieri di fallimento, vergogna, paura di deludere gli altri o di compromettere il futuro. Le persone che la manifestano in maniera eccessiva hanno un’autostima condizionata dagli altri (professori, datori di lavoro, partner, ecc.) e quindi più vulnerabile poiché basata su criteri esterni che spesso possono rivelarsi arbitrari.

L’ansia da esame rappresenta dunque l’angoscia, che può sfociare in panico, di dover ogni volta giocarsi tutto: autostima, fiducia, approvazione, amore, rischiando di perderli. Alcune persone possono funzionare abbastanza bene finché un episodio, come una bocciatura imprevista, un voto basso o una prestazione non all’altezza, fa crollare tutta la sicurezza innescando o aumentando l’ansia per gli esami futuri. Altre persone sono invece abituate da sempre a fare i conti con le proprie paure da esame.

La Psicoterapia interviene sul problema centrale, che deve essere oggetto dell’intervento psicologico, e  consiste nel minare quelle “credenze”, sostituendole con credenze più funzionali, che fondono il valore della prestazione scolastica con il valore personale. In breve, l’obiettivo centrale consiste nel separare la prestazione dalla persona (viene valutata la prestazione non la persona!) sarà più disposto a ridurre l’iperinvestimento sulla prestazione  riducendo in questo modo l’ansia da esame, in sostanza: un esame è un esame, anche se dovesse andar male non è la fine del mondo. Un atteggiamento del genere, di accettazione del rischio, porta automaticamente ad “abbassare la guardia”, a ridurre i pensieri catastrofici e quindi a migliorare la prestazione. Nello stesso tempo,  lo psicologo deve guidare la persona nella “scoperta” di valori e qualità  fondamentali  per l’internalizzazione dell’autostima  con l’obiettivo di renderla meno dipendente dal giudizio degli altri.