Stress lavoro correlato

Stress lavoro correlato

Nel rapporto presentato da O.N.Da (Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna), in associazione con l’Ospedale Fatebenefratelli di Milano, emerge che le donne sono più esposte allo stress lavoro correlato, ma gli ormoni le aiutano a resistere più degli uomini.

C’è chi lotta per avere un lavoro, e chi invece soffre di stress a causa sua, finendo per ammalarsi e sviluppare problemi psichici. Lo sanno bene i nove milioni di italiani che soffrono di stress da lavoro, e in particolare le donne, che ne sono più soggette (circa il 70%).
Tuttavia, grazie agli ormoni, riescono ad adattarsi e recuperare molto meglio degli uomini. È il sesso femminile dunque a subire di più lo stress, tanto che 9 su 10 di quelle che ne sono colpite soffrono di disagi psichici e disturbi dell’umore, come ansia (45%), sindrome pre-mestruale (43%), irritabilità e tendenza al pianto (41%).

In tutta Europa lo stress affligge i lavoratori, tanto da aver raggiunto punte del 60%. Ma “il genere femminile è più esposto allo stress da lavoro – spiega Claudio Mencacci, direttore del dipartimento di Neuroscienze dell’ospedale – e ha il doppio dei giorni persi, rispetto agli uomini, per malattia”. A creare stress nelle donne sono le forti pressioni lavorative, le barriere culturali che rendono la carriera manageriale più difficile, le remunerazioni più basse, i rapporti con i colleghi e il dover gestire la famiglia.

Gli ultimi dati UE dicono che i disturbi psichici sono passati dal 27,4% del 2005 al 38% del 2010, provocando ansia, insonnia, depressione e quindi ripercussioni anche sul lavoro. “Le donne giovani – precisa Mencacci – e quelle che lavorano a contatto con il pubblico sono le più vulnerabili agli stati di ansia, mentre gli uomini adulti con mansioni esecutive sono più inclini alle sindromi depressive”.
Risposte diverse che dipendono anche dagli ormoni. Le donne infatti sono in grado di adattarsi e rispondere meglio degli uomini allo stress quando si trovano nella fase tardo follicolare del ciclo, cioè nel periodo dell’ovulazione. “Nella prima fase follicolare subito dopo il ciclo mestruale – spiega Mencacci – che dura circa 10 giorni, la donna risponde allo stress come gli uomini. Ma quando si avvicina l’ovulazione, nella fase tardo follicolare, che dura 4-5 giorni, è in grado di adattarsi e rispondere meglio, e questo grazie agli ormoni e al rapporto tra estrogeni e progesterone che cambia”. Nei giorni successivi la sua risposta torna a essere simile all’uomo. “Gli ormoni rendono le donne più sensibili allo stress – conclude Mencacci – ma anche più recettive ai trattamenti, di quanto non facciano gli uomini, che tendono a essere più impulsivi e percepire le situazioni come persecutorie nei loro confronti”.