Somatizzazioni

Somatizzazioni

Il sintomo è un elemento riferito dalla persona al medico. Nel disturbo di somatizzazione non è affatto immaginario, il che non significa dire che nel punto in cui la persona crede sia il problema (ad esempio intestino, stomaco, collo) ci sia effettivamente qualcosa, rimane però il sintomo (crampo, sensazione di gonfiore, di “palla”, di rigidità, ecc). Dire “somatoforme” significa quindi parlare non di un sintomo o di un segno immaginario, ma corrispondente ad un problema che non origina dalla zona a cui è riferito il sintomo bensì dal sistema nervoso.

Il “segno” invece è un elemento misurato dal medico, che quindi può non esserci (ad esempio si può avvertire cuore in gola con un cuore che batte normalmente, avvertire respiro che “non passa” e non vi è ostruzione, e così via). In questo caso dire ad esempio “mi sento le gambe rigide” e non averle non significa esserselo inventato, semplicemente c’è un sintomo (sensazione di rigidità riferita alle gambe) che non corrisponde ad un segno (muscolatura rigida).

Somatizzazione” significa che il disturbo è stato riconosciuto come originante dal sistema nervoso, in maniera funzionale, non soltanto per esclusione di tutto il resto, ma perché si è identificata una corrispondenza psicologica. Le sensazioni sono autentiche e anche intense, ma il meccanismo origina dal sistema nervoso centrale e si associa spesso ad ansia o depressione.
Per cui è necessario rivolgersi ad uno specialista che non si occupa del sintomo organico segnalato ma del significato emotivo e psicologico del sintomo manifestato.