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3° Pregiudizio – lo psicologo manipola la mente!

Lo psicologo potrebbe manipolare la mia mente

“Non vado dallo psicologo perché ho paura che, alla fine dei conti, arrivi a manipolarmi la mente”. 

Se così fosse, non si tratterebbe di un professionista della salute ma di un approfittatore. 

Dal Treccani, MANIPOLARE = “Lavorare una sostanza plasmabile, adulterare, adattare e volgere in senso favorevole a se stessi mediante imbrogli allo scopo di ottenere vantaggi personali”.

Andiamo a spiegare queste definizioni. Se fosse adattabile allo psicologo quanto sopra riportato, significherebbe che chi si rivolge a lui è riducibile ad una mera ‘sostanza passiva’ sulla quale lo psicologo può lasciare la sua impronta tranquillamente e che può modificare a proprio piacimento.

Quindi si dà per scontato che le persone che vanno dallo psicologo sono “incapaci di intendere e di volere” o completamente succubi di quanto dice il terapeuta. E voi vi sentite davvero così passivi? Ricordiamoci che, senza una PARTECIPAZIONE ATTIVA del paziente, lo psicologo può fare ben poco!

E quali vantaggi potrebbe ottenere lo psicologo nel manipolare chi gli si rivolge? Forse guadagnerebbe, in stima..umanità..professionalità..e anche economicamente, se riuscisse a creare con il paziente un legame sincero, SANO, sufficientemente buono, PROFESSIONALE e, quindi, RIABILITATIVO. Soltanto METTENDO A DISPOSIZIONE dell’altro le sue competenze e qualità, potrebbe riuscire ad ottenere il miglior risultato per il paziente e sperare così di mantenere una continuità nel processo terapeutico.
Probabilmente pensieri come questi sono nati perché il lavoro psicologico con il professionista va a toccare aspetti profondi della persona, in quanto è proprio là che si può agire con più efficacia

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