Consultorio di Psicoterapia Sociale – Associazione Psy Onlus, il modello Inglese

Come spiega in un lungo articolo il New York Times, il nuovo programma in Inghilterra ha cambiato sensibilmente le cose. Un paziente con disturbi mentali viene indirizzato dal suo medico curante o può scegliere autonomamente di rivolgersi all’assistenza psicologica pubblica, semplicemente telefonando o inviando un’email al centro più vicino al luogo in cui abita.

Di solito si viene ricontattati entro 24 ore dalla prima richiesta, ma i tempi di attesa sono anche molto più bassi, nell’ordine di una manciata di ore e in alcuni casi di pochi minuti. Una rapida risposta è fondamentale, perché chi soffre di depressione o altre condizioni mentali fatica a riconoscere il proprio problema (per vergogna o per rimozione) e fa quindi un grande sforzo per cercare aiuto, una richiesta cui bisogna rispondere il più rapidamente possibile.

La terapia inizia già formalmente la prima volta che si viene richiamati. Il terapeuta, di solito al telefono, conduce un’intervista piuttosto approfondita del paziente per determinare quali siano le sue condizioni, le possibili cause dei suoi disturbi e se possa costituire un pericolo per se stesso.

La maggior parte dei casi è gestibile attraverso una terapia a bassa intensità, con sedute psicologiche tenute periodicamente al telefono. Nei casi più complicati, può invece essere indicata una terapia di persona o di gruppo, con altri pazienti. Diagnosi al telefono e suddivisione delle terapie a seconda dei casi hanno permesso al programma di contenere i costi, offrendo al tempo stesso un servizio esteso e senza lunghi tempi di attesa per i pazienti.

Da quando è iniziato il programma, il tasso di persone curate grazie alla psicoterapia sociale è aumentato sensibilmente, anche se non è ancora possibile valutare i suoi effetti nel lungo periodo. Per questo c’è in progetto un tipo di valutazione che seguirà i pazienti a distanza di anni dalla fine della loro terapia.

L’assistenza rapida e continuativa ha aiutato migliaia di persone a superare momenti difficili, o ad avviare terapie adeguate per superare depressione, ansia, fobie e altri disturbi. Persone che in assenza di terapie adeguate sarebbero diventate via via meno produttive, più isolate e nel complesso un costo sociale per tutta la comunità. I buoni risultati e la richiesta crescente di assistenza – si stima che abbia usufruito del servizio un milione di persone – hanno spinto finora il governo britannico a offrire risorse e a estendere il piano anno dopo anno.

Il programma di assistenza psicologica pubblica non è naturalmente perfetto, come riconoscono gli stessi esperti coinvolti. Una delle riserve principali è legata al fatto che nella maggior parte dei casi la psicoterapia consigliata è di tipo cognitivo-comportamentale, a scapito di altre tipologie di trattamenti. La TCC è sicuramente uno dei metodi più efficaci ed è utilizzata in tutto il mondo con risultati soddisfacenti, ma non può comunque rispondere a tutte le esigenze dei pazienti. Per questo negli ultimi anni gli esperti hanno suggerito di mantenere un approccio più aperto e che comprenda altri tipi di terapie, anche se richiedono più tempo e quindi un maggior numero di sedute per paziente.

Il successo dell’iniziativa ha inoltre portato a un aumento consistente della domanda e alcuni centri iniziano ad avere liste d’attesa lunga, che talvolta tradiscono l’obiettivo di rispondere quanto prima alle esigenze dei pazienti. I tempi di attesa sono più lunghi per chi deve iniziare una terapia di persona, ma non superano comunque i 30 giorni, mentre sono molto inferiori per chi viene assegnato a un terapeuta al telefono o tramite assistenza online. La rapida evasione delle prime richieste consente inoltre di identificare i pazienti che hanno effettivo bisogno di aiuto, e in tempi rapidi, da chi magari non necessita di una terapia vera e propria, ma solo di qualche consulenza.

In Italia, purtroppo, siamo molto lontani da questo tipo di iniziative da parte del servizio pubblico. Da qualche anno a questa parte, tuttavia, alcuni privati hanno cercato di ovviare a questa carenza istituendo servizi di psicoterapia sociale economicamente più accessibile per i cittadini e alcune di queste iniziative effettivamente hanno portato buoni frutti.

Oggi però, anche questo tipo di iniziative, nonostante il nobile intento, sembrano essere diventate un business conveniente quasi esclusivamente per le aziende, spesso scuole di specializzazione in psicoterapia, che sfruttano i propri specializzandi (pagandoli cifre ridicole o non pagandoli affatto) e non offrono la giusta trasparenza nei confronti dei fruitori dei loro servizi.

I clienti a fronte di un costo effettivamente basso rispetto ad una tradizionale psicoterapia, molto raramente vengono informati che i terapeuti che li hanno in carica in realtà sono ancora studenti in formazione e non psicoterapeuti abilitati e regolarmente iscritti al proprio albo di appartenenza con la qualifica di psicoterapeuta.

A tutela della cura del paziente e della etica professionale è nata la nostra Associazione, realizzando la diffusione della qualità di intervento. L’Associazione Psy Onlus, che opera nel territorio del VII Municipio di Roma, realizza il modello inglese di intervento, attraverso la presa in carico della richiesta, entro al massimo 7 giorni, con appuntamenti online con gli sportelli Send Help e Progetto Antera e con gli sportelli in presenza: Sportello di Ascolto, Sportello Famiglia, Sportello dedicato alle vittime di violenza di genere e Sportello Cyberbullismo. Nei casi necessari viene definito l’intervento di psicoterapia.

L’Associazione Psy Onlus è Consultorio di Psicoterapia Sociale ove operano terapeuti   psicologi psicoterapeuti iscritti ad albo professionale da almeno 15 anni, professionisti del Terzo settore, formati e specializzati nelle varie aree di intervento e, nell’ottica sociale, effettuano interventi di psicoterapia gratuiti e/o a costo sociale. Realizzano progetti di intervento nelle aree della prevenzione e presa in carico nelle aree violenza di genere e nelle aree del Trauma e della famiglia. Si occupano di bambini, adolescenti, adulti; effettuano terapia individuale, di coppia, famiglia, di gruppo.