SENSIBILITA’​ E DISAGIO PSICHICO

SENSIBILITA’​ E DISAGIO PSICHICO

Data di pubblicazione: 6 novembre 2019

L’alta sensibilità è considerata un dono, un modo speciale ed intenso a livello emotivo di vedere e comprendere ciò che ci circonda. Ebbene, per molte persone è come vivere all’interno di un palloncino circondato da un mondo fatto di spilli.

Essere persone altamente sensibili (PAS) presuppone sopratutto prestare, quasi istintivamente, una maggiore attenzione ai dettagli e alle sottigliezze dell’ambiente circostante. Si sminuzza ogni parola, ogni gesto, ogni tono di voce, per dedurre un’informazione che molte altre persone non percepiscono o alla quale non rispondono.

Ci sono persone che viaggiano fino alla cima più alta di una montagna per vedere le stelle; l’alta sensibilità, invece, ripone la luce del firmamento nel nostro cuore, per permetterci di vedere in modo più dettagliato le luci e le ombre delle persone.

Essere più recettivi alle emozioni o alle incongruenze di coloro che ci circondano, porta spesso a precipitare negli abissi dell’incapacità di difendersi. Così, finiamo per vivere in un mondo che non sempre comprendiamo e che, molte volte, ci conduce sulla strada della depressione.

L’alta sensibilità: un cervello molto recettivo alle sottigliezze dell’ambiente circostante

Elaine Aron è la massima autorità dello studio dell’alta sensibilità, la quale coniò il termine stesso nel 1991. Lungi dall’essere un sottotipo delle personalità introverse, le persone altamente sensibili (PAS) riflettono, in realtà, un insieme di caratteristiche molto distintive.

Ebbene, quali meccanismi soggiaciono a questo tipo di percezione, emozione ed intuizione? Se teniamo conto che questa dimensione rimase inesplorata fino agli anni 90, esisterà una buona parte della popolazione che, fino a poco tempo fa, non capiva perché si “sentiva diversa”.

Se siete abbastanza fortunati da sentirvi diversi dagli altri, non cambiate; è un dono che vi rende unici e che vi permetterà di vedere il mondo più pienamente, con maggiore lucidità.

Sappiamo anche che, a volte, il termine “diverso” viene stigmatizzato e, ancor peggio, va sempre a braccetto con il concetto di sofferenza. Le persone altamente sensibili sono stanche di ascoltare frasi del tipo “prendi tutto in modo esagerata”, “qualsiasi cosa ti ferisce”, “non ti si può dire niente”.

Secondo uno studio realizzato nel 2010 e pubblicato sulla rivista “Social Cognitive and Affective Neuroscience” il motivo per cui queste personalità sono più sensibili a qualsiasi stimolo, tanto fisico quanto emotivo, ha una spiegazione a livello neurologico.

Basi neurologiche dell’alta sensibilità

Elaine Aron insieme ai suoi colleghi e ad alcuni psichiatri, come il dottor Arthur B. Lintgen, hanno realizzato un esperimento nel quale due gruppi di individui venivano sottoposti ad una serie di stimoli visivi, come luci, colori o semplici disegni.

Scoprirono che:

  • Le persone altamente sensibili relazionavano ogni stimolo ad un’emozione. I loro meccanismi neuropsicologici associavano gli stimoli visivi, auditivi o tattili ad una determinata situazione.
  • Le aree del cervello associate alla coscienza, alle emozioni, ai sentimenti di empatia ed i conosciuti neuroni specchio si attivavano maggiormente rispetto a quelli delle persone non altamente sensibili.
  • La soglia percettiva del dolore nelle persone altamente sensibili è molto bassa, a tal punto che una luce molto intensa o lo strofinio dei vestiti può provocar loro sofferenza.
  • L’alta sensibilità è anche relazionata ad un’eccezionale capacità nel captare i dettagli e le variazioni degli oggetti, dell’ambiente circostante o delle persone. Questo si spiega grazie alla maggiore attivazione delle aree del cervello implicate nell’associazione delle informazioni visive e nell’attenzione.

Un mondo di spilli: alta sensibilità e depressione

Una delle domande alle quali si cerca più spesso di dare risposta è se le persone altamente sensibili (PAS) sono più propense a soffrire di depressione. La risposta è semplice: non più degli altri. È anche vero, però, che patiscono maggiormente la tristezza quotidiana, la disillusione, la sensazione di sentirsi diverse. Tuttavia, tutto questo non determina la comparsa di uno stato depressivo.

Le persone altamente sensibili saranno più propense a soffrire di depressione nei seguenti casi:

  • Se hanno avuto un’infanzia traumatica o problemi familiari.
  • Se sono inconsapevoli della loro alta sensibilità e attribuiscono queste caratteristiche all’essere deboli, più vulnerabili degli altri e, pertanto, tendono all’isolamento.
  • Le persone altamente sensibili devono prendersi cura della loro autostima, capire la loro natura e controllare la “sovrastimolazione” giorno dopo giorno.
  • Frequentare ambienti in cui regna la pressione, i dissapori, nei quali si concentrano molte persone, suoni o luci possono portare ad un innalzamento dei loro livelli di cortisolo, che sfocia in stati di stress e di ansia distruttivi. È necessario controllare ogni stimolo e godersi alcuni istanti di solitudine.

Lungi dal vedere ciò che vi circonda come un palcoscenico pieno di spilli e di nemici pronti a ferirvi, godetevi la musica e l’arte di questo mondo pieno di meravigliose sottigliezze, che possono arricchirvi se glielo permetterete.

Una persona altamente sensibile deve prendere coscienza della sua sensibilità e trasformare il suo dono in un punto di forza, oltre a capire che la sua è una vita che nasce dal cuore, una virtù eccezionale che la differenzia dagli altri.