Coronavirus e disagio psicologico

Consapevoli dell’importanza dell’isolamento sociale per la tutela della collettività, gli italiani cercano di resistere alla quarantena, seppure con umore altalenante. Peggiorano forma fisica (lo dichiara il 52%) e benessere mentale (58%, solo due settimane fa era il 48% ad aver registrato un peggioramento in tal senso).

Le limitazioni che pesano di più sono:

  • non potersi relazionare con le persone al di fuori della casa (51%);
  • aumento disagio psicologico (31%);
  • non poter fare sport all’aria aperta (27%);
  • non avere tanti spazi a disposizione (24%);
  • non poter andare al lavoro (20%);
  • dover convivere forzatamente (9%).

Indica “altro” il 4% mentre il 6% non vuole rispondere.

In generale l’emergenza ha aumentato i livelli di disagio psicologico di 7 italiani su 10, soprattutto tra le donne e le persone comprese tra i 35 ed i 54 anni di età. Il 42% degli italiani lamentano problemi di ansia, il 24% disturbi del sonno; il 22% irritabilità; il 18% umore depresso; il 14% problemi e conflitti relazionali; il 10% problemi alimentari; e solo il 28% dice di non aver nessun problema o disagio.

L’emergenza sanitaria – commenta David Lazzari, presidente nazionale dell’Ordine degli Psicologi – diventerà sempre di più un’emergenza psicologica. Se non vogliamo che questi problemi si traducano in disturbi più gravi o alimentino effetti collaterali, come malattie fisiche o forme di disagio lavorativo e sociale diffuso, è necessario che le Istituzioni rendano disponibili alla popolazione le risposte scientificamente più appropriate, che sono strategie e interventi psicologici.

L’Associazione Psy Onlus ha attivato un Sportello di Pronto Intervento Psicologico al fine di sostenere la “tenuta emotiva” degli utenti. L’intervento è completamente gratuito ed è parte costituente delle Attività Istituzionali della Associazione Psy ONLUS.

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