Il cambiamento in Psicoterapia

Le persone si avvicinano e chiedono un trattamento psicoterapeutico per stare meglio, per ripristinare una condizione di benessere, di equilibrio, di attivo adattamento. Tutto ciò deve avvenire dentro una relazione reale tra terapeuta e paziente.

L’assunto è che ogni momento di cambiamento implichi una “esperienza reale” inaspettata, riguardante la relazione tra due (o più) persone in un intervallo di tempo che viene esperito come “ora”. “Ora” è un momento presente con una certa durata, che mette in scena una breve storia emozionale riguardante la loro relazione.

Tale esperienza viene vissuta da entrambi, nel senso che ciascuno partecipa intuitivamente all’esperienza dell’altro. La condivisione intersoggettiva della loro mutua esperienza è colta da entrambi senza essere necessariamente verbalizzata ed entra a far parte della conoscenza implicita sulla loro relazione. Essa crea un nuovo campo intersoggettivo tra i partecipanti, in grado di modificare il loro rapporto e di indurli a intraprendere insieme nuove strade. Il momento genera una forma particolare di coscienza e viene codificato nella memoria.

E, fatto notevole, riscrive il passato. Il cambiamento in psicoterapia (o in ogni altra relazione) ha luogo grazie a questi cambiamenti improvvisi e imprevedibili nel “modo di essere con gli altri”.

Il lavoro terapeutico si sviluppa in ambito relazionale fra un individuo – il terapeuta – ed un altro – il paziente – e si basa essenzialmente sul cambiamento, diverso per ognuno. Le persone esprimono un disagio e spesso non ne conoscono i motivi, ma ciò che soffrono è connesso al loro mondo interiore, ai loro pensieri e sentimenti, non sempre consapevoli. Modificare un’opinione, un atteggiamento, un comportamento, un aspetto della personalità, del proprio modo di essere, di rapportarsi con gli altri è un compito difficile; ne sono abitualmente interessate le esperienze e le memorie precoci. Come è possibile cambiare qualcosa di sé, di profondo, che da sempre caratterizza la nostra vita e identità, le nostre relazioni più significative, fin dall’inizio?
La psicoterapia – fondata sull’interazione fra terapeuta e paziente – è uno degli strumenti che può consentire un cambiamento importante, promuovere una maggiore consapevolezza di sé, delle proprie forze e fragilità, del proprio modo di funzionare e di vivere, aiutare ad affrontare meglio l’avventura esistenziale, in termini di sicurezza, coraggio, strategie cognitive, controllo e resilienza emotiva, curiosità.
Le recenti ricerche in psicoterapia e nelle neuroscienze ci hanno dimostrato come si modificano attraverso l’esperienza le funzioni e le strutture della mente e del cervello. I cambiamenti riguardano la coppia terapeutica, avvengono tramite l’interazione, coinvolgono paziente e terapeuta, la loro particolare, unica vicenda intersoggettiva.

Viene posto l’accento sull’esperienza come generatrice di cambiamento, esperienza che non è importante che venga verbalizzata ma che è necessario che sia, appunto, esperita. Spesso alcune persone credono che la psicoterapia aiuti a comprendere i meccanismi del proprio essere e, attraverso questo processo cognitivo, possano modificarli. Io piuttosto credo che non sia sufficiente portare il paziente a fare questo passaggio cognitivo ma che sia importante creare le condizioni per favorire nella persona la possibilità di sperimentare nuovi modi di stare in relazione. Questa esperienza avviene sia all’interno del contesto di terapia, nella relazione tra terapeuta e paziente, che all’esterno, nelle relazioni che il paziente ha con le persone che ha intorno. 

Nel momento in cui il paziente sperimenta un nuovo modo di stare in relazione, e da esso ne trae beneficio, egli ha una sorta di insight, ossia raggiunge la consapevolezza di stare sperimentando un nuovo modo di relazionarsi e di trarne giovamento. La presa di coscienza è quindi a posteriori rispetto all’esperienza vissuta. In genere in queste situazioni il paziente alla seduta successiva riferisce di essersi reso conto a posteriori di aver cambiato qualcosa e di aver provato una sorta di leggerezza e sollievo. Credo che questo cambiamento sia vissuto nel momento presente nel quale avviene l’esperienza.

E’ il momento presente, nel quale si ha l’esperienza che genera il cambiamento, riscrive il passato. Attraverso tale cambiamento infatti siamo in grado di vedere il nostro passato sotto una luce differente. Anche questo processo è a mio avviso centrale nel percorso di psicoterapia in quanto il terapeuta promuove nel paziente la possibilità di ridefinire la propria storia e di riscrivere alcuni aspetti del passato che contribuiscono a creare la definizione del sé.

Infine il nucleo centrale del cambiamento promosso dalla psicoterapia non sia la modificazione dell’indole o del carattere di una persona bensì il mutamento delle modalità relazionali che a sua volta contribuisce a far emergere alcuni aspetti della persona e a ridurre la probabilità che se ne manifestino altri. Faccio un esempio pratico: se una persona tende a controllare tutto, per indole, avrà sempre questa tendenza ma se si promuove in questa persona la capacità di relazionarsi in modo tale da ridurre l’esigenza di controllo questa si manifesterà in modo meno marcato e si ridurrà il disagio psicologico della persona nonché i problemi relazionali che ne derivano.